100

Nella identificazione:
1) la originalità
2) l’agenzia attualizzatrice.
Radice remota: piccolo tendenziale. Prossima: la sua
moribilità metamorfosale. Agenzia che attualizza in me la
moribilità è la satanica, che rispettando l’apparato
Paterno, lo blocca a livello della sua meità.

Davanti alla automatica defensionale, che mi fa capace di
non lasciarmi odiare da nessuno, mi sono subito pronunciato
per una nuova coscienza sacrificale, che mi renda
capace di lasciarmi odiare da tutti. Ci occorre la conoscenza
dell’odio in partenza. Della sua partenza mi occorre
conoscere la sua identificazione e la sua gestione.
La psicologia si domanda: cosa è l’odio? Con la teologia
visuata mi sono domandato: chi è l’odio? È la morte, ma
non una morte: questa muore ed è morte, quella non
muore ed è viva. È morte viva di uno che la tiene viva. Chi
mai la tiene viva la morte dell’odio?
Non io, non Satana, ma uno spirito divino. Non lo Pneuma,
non il Figliale, ma il Paterno. Tutto questo l’abbiamo visto
in noi specchiati, ed ora lo prendiamo dal nostro visuato: il
visuato Paterno, condizione assoluta al visuato Figliale.
Così si è venuta componendo e fissando la novità
Pneumatica più toccante, commuovente e sconvolgente,
che sarà bene stampare nella mente. (Presentazione ultima,
completa e perfetta del peccato. È questo il peccato
visuato) La morte viva dell’odio: è la morte viva dello spirito
di amore del Padre, nella sua irradiazione creaturale.
1) Dalla sua identificazione abbiamo individuato l’originalità
e la radicalità della morte dell’odio: qual’è la
radice da cui proviene quella morte viva?
(Egoisticizzato è sinonimo di infernalizzato; egoisticizzabile
- infernalizzabile)
(Le persone di Chiesa vi si avvicinano; i piccoli vi si
allontanano) La radice remota è nel talamo eternale, e
precisamente nel piccolo tendenziale. Il Dio Trinitario
tende a fare il piccolo abissale di più, fino a toccare la
morte eterna dell’amore.
La radice prossima è nel talamo metamorfosale, nel
quale l’atto puro eternale si trasforma in potenziale e la
nuova potenzialità la riveste di una qualità nuovissima:
la moribilità metamorfosale.
2) Fa parte della identificazione dell’odio anche l’agenzia
attualizzatrice: chi e in quale modo, in me ha attualizzato
in morte viva la moribilità Paterna. Qui entra
Satana la divorziata in tutta la sua possanza. Nell’Eden
o giardino terrestre Satana ha conseguito potere e diritto
ad agire su di me. Come l’ha raggiunto, riguarda il
tema successivo: Satana chi è? E come ha esercitato
questo potere? Al mio incominciare: corpo animato nel
talamo genitoriale, dal basso; simultaneo è il mio incominciare
dall’alto: il mio spirito spiritato.
Così me lo ha spiritato: lo spirito di amore del Padre attualizza
in me la sua potenzialità metamorfosale: da espro51
priabile a espropriato, da cedibile a ceduto, da concepibile
a concepito, da vivibile a vivente, da moribile a moriente.
1) Satana ha davanti la discesa Paterna. Per quella discesa
espropriato mi si è ceduto; dal suo Agente mi si è fatto
concepire, da vivere mi si è dato moribile.
2) Ha davanti un essere umano battezzato e cresimato al
Paterno.
3) Ha davanti il Padre agentato che si è fatto mio.
È la condizione della comunione. Ma in questo: nel diventare
mio, c’è tutta l’urgenza dinamica della mia risposta:
io vivendone mi faccio suo. Il viverne comporta però il
mio amare fino a lasciarmi odiare, come Lui ama fino a
lasciarsi odiare. Satana non tocca nulla di quell’apparato
divino: non elimina il battesimo cresimato, non toglie allo
spirito di amore la sua vitalità; agisce unicamente sulla
tendenzialità dell’amore alla sua ascesa con me. Poiché è
mio, me lo blocca al punto della meità. Non interrompe
neppure il flusso di quel raggio Paterno: non me lo strappa
dal suo sole. Per ora gli interessa il blocco dell’amore.
Lo strappo sarà a maturazione di morte viva.
Il blocco dell’amore alla meità per buona fortuna è solubile.
L’avrebbe voluto insolubile, ma Satana in questo non
ne aveva il potere. La solubilità ce l’ha salvata la moribilità
Paterna. È la morte Paterna che lo può sciogliere,
quando nella creatura riesce a muovere il dolore, ma ancor
più quando ottiene la mia morte metamorfosale: lasciarmi
odiare. La morte viva è nel bloccaggio dell’amore
Paterno. Come lo chiameremo il bloccaggio dell’amore?
Egoisticizzato in essere.
Per il mio fare e diventare è egoisticizzabile; temendo la
mia fuga, me l’ha istintivizzato, in modo che automaticamente
io lo viva nel fare e nel diventare.

Nessun commento:

Posta un commento