104

Tre conoscenze per superare la assurdità della volontà
Paterna inimicale.
1) La morte che vuole per sé la subisce in silenzio e con
amore, per devozione a sé.
2) I nemici li ha in mano solo Lui. Questo mi scioglie la
paura che mi arma contro i nemici.
3) La morte che giunge a me è l’infinitesima parte di quella
che subisce Lui, ed è secondo le mie umane capacità.

L’odio è la morte viva dello spirito di amore del Padre,
nella sua irradiazione creaturale. Da questa identificazione
ne abbiamo tratto una sicura dizione.
1) L’odio è Paterno, è ecclesiato, è agentato dal suo
Pneuma.
2) È questo l’odio che fa suoi i nemici, e li fa su il Padre.
Li fa su morendo. Li fa su per sé. Li fa su per me, perché
anch’io mi salvi morendo.
3) Sono tutti suoi. I nemici sono nella sua volontà. Se
accolgo questa non posso respingere quelli.
Ma è proprio la accettazione (della volontà Paterna inimicale)
del nemico che si pone nel numero delle assurdità. È
una cosa assurda che io accetti il nemico come volontà
Paterna. Ma a noi l’assurdità lo Pneuma l’ha sciolta, e
andiamo convintissimi che senza nemici ci è preclusa la
via della salvezza. Grazie allo Pneuma, che ha composto
in noi una nuova coscienza sacrificale. Ecco le conoscenze
che ci ha passate:
1) Una prima conoscenza: l’umanità intera il Padre l’ha
voluta sua nemica, tranne in una donna: Maria. Come
la subisce questa morte che Lui vuole liberamente?
a) La subisce in silenzio: un silenzio profondo, mai
interrotto, vasto quanto la storia angelica e umana.
Non ha così fatto parola ad alcuno della sua morte.
Solamente ai nostri giorni comincia a rompere il suo
grande silenzio, non per lamentarsi o per avere dei
consolatori, ma unicamente per insegnare a noi
come si fa ad amare i nemici. Neanche al Figlio ha
affidato la rottura di quel suo grande silenzio. Gesù
si è limitato a dire che il Padre fa del bene ai buoni
e ai cattivi, ai giusti e agli ingiusti, dando a tutti sole
e acqua, e invitandoci alla sua imitazione.
b) La subisce con amore (Fecondità dell’amore che
muore liberamente): sa che la sua creatura la salva
solo morendo con amore.
c) La subisce per una generosa e totale devozione a se
stesso, nel suo piccolo tendenziale.
2) Seconda conoscenza: i nemici li ha in mano solamente
Lui. Li fa su Lui, come li vuole Lui, fino a quando lo
vuole Lui, ed essi non possono fare più di quello che
vuole Lui. Un nemico non può muovere un dito senza
di Lui. Tutto questo dovrebbe infondermi serena e tranquilla
sicurezza: il Padre ha potere assoluto su tutti i
miei nemici. Dovrebbe così sciogliere la mia fanatica
paura. Donde viene la mia paura di fronte ai miei nemici?
Non è certo dall’amore per il Padre: questo me la
scioglierebbe completamente. La mia paura è esclusivamente
dall’amore per me. Amandomi, io ho paura di
chi è contro di me. E la paura raccoglie tutte le mie
umane capacità per affrontare, sfidare e abbattere il
nemico. La paura di perdere le mie cose, la paura di
perdere le persone che sento mie, la paura di perdere la
vita mia. Gesù ha parlato chiaro alla mia paura: ‘Non
abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non
hanno potere di uccidere l’anima’ (lo spirito spiritato).
Il motivo per non temere: ‘Due passeri non si vendono
forse per un soldo? Eppure, neanche uno di essi cadrà
a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi,
perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati: non
abbiate paura dunque: voi valete più di molti passeri’.
3) Terza conoscenza: l’azione di morte che fa scorrere nel
mio nemico è una infinitesima parte di quello che subisce
Lui; e la quantità a me destinata non supera mai la
mia umana capacità. Non dirò mai: ‘Me l’ha fatta grossa!’
il nemico. Mi ha fatto solo quello che il Padre gli
ha assegnato.

Nessun commento:

Posta un commento