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Fustigatore privato di maleficio ai fratelli.
1) Non mi lascio istruire dal malfattore. Se lo condanno il
mio bene è morte viva.
2) Il mio giudizio è disumano.
3) Mando in blocco la metamorfosi Paterna.
Lui salva morendo: ama subendo e salva morendo.

Il piacere del bene appariscente pronto a glorificarmi mi fa
convinto della sua bontà. Ma l’inganno del bene viene a
galla, quando davanti al male corrente nei miei fratelli io
mi trovo un fustigatore per istinto prima, e per razionalità
poi. Come sacerdote lo sono di ufficio prima contro gli
altri, ora contro di me. Come cristiano lo sono di maleficio.
La mia fustigazione è giudizio di condanna su tutto il
male visuato, come su quello loquato. Poiché sono un
fustigatore di maleficio, fustigando faccio male a Dio.
Non perché usurpi un suo potere personale di giudicare,
chè Lui non condanna, ma si lascia condannare. E neppure
perché faccio violenza su di Lui, costringendolo a giudicare
me che giudico i fratelli. Faccio male al Padre;
meglio, allo Pneuma Paterno: col mio giudizio di condanna
vado pugnalando a morte Lui, che accetta di morire.
Colpisco a morte il suo amore così: è subire la morte dell’amore
dalla sua creatura, in silenzio e con amore, per
pura fedeltà a se stesso.
1) Ci volgiamo ora al male che faccio al fratello malfattore,
quando io lo giudico a condanna fustigandolo. Il fratello
malfattore, nel piano di Dio, è lì per aprirmi gli
occhi, per farmi un gran bene. Lui non lo sa certamente,
come anch’io, fino ad ora, non lo sapevo. Davanti al
male corrente un cristiano per istinto si sente invaso dal
giudizio di condanna. Vogliamo condannare magari
anche il materialismo credente di noi benestanti cristiani?
Il suo bene è talmente egoisticizzato ed istintivizzato
che gli do imponendoglielo un immediato giudizio di
condanna. Non lo posso impedire lo scatto istintivo, ma
proprio questo mi vuole istruire. Un malfattore: il mio
catechista. Tu cristiano mi colpisci a morte, e io ti dico
che il tuo bene ha la morte, e non la vita. Ma che io,
questo catechista, non voglio proprio ascoltare, anzi ne
soffoco la parlata, perché non posso sopportare uno che
contesta il mio piacevolissimo bene.
Ogni giudizio di condanna mi dovrebbe aprire gli occhi
sul mio bene. Se non ci riuscite da soli, lasciatevi almeno
aiutare dal sacerdote cui lo Pneuma ha passato una
luce Pneumatica specchiante gli inganni favolosi che
Satana ci ha imposto con la forza morale. Per quanto lo
faccia da parte mia, debbo dire che i cristiani vanno
convinti della assoluta bontà del loro giudizio di condanna
sui malfattori.
2) Giudicando a condanna emetto giudizi disumani malvagi
ed iniqui. Il mio giudizio non tiene conto dei condizionamenti
concezionali, famigliari, sociali, e dei
limiti della responsabilità, che formano sia le scusanti
che le attenuanti, in quei casi. Non ci sono mai, da parte
mia che giudico. Il mio torto è gravissimo, e il male che
faccio è pesantissimo.
3) Ma veniamo al male più grave che faccio alla persona
Paternizzata. Col mio giudizio di condanna io provoco
un gravissimo blocco metamorfosale Paterno. Blocco:
lo si ferma e quindi si ritarda la metamorfosi Paterna
nella creatura. Ecco che cos’è la metamorfosi Paterna.
Il Padre liberamente subisce la morte dell’amore in
silenzio e con amore: da questo viene il male e il malfattore.
Con quella libera morte l’amore Paterno va in
metamorfosi, per trasformarsi in vita, e salvare così la
sua creatura. E allora, a questo punto, lasciamo scorrere
tranquillamente il male? No! Dobbiamo dirlo; ma
non è il nostro dire che salva. Aiuta solamente dall’esterno
l’azione interna della metamorfosi Paterna.
Ma quando io giudico a condanna il male, io blocco la
metamorfosi Paterna, e neutralizzo la salvezza che essa
vuol operare. Questo l’abbiamo fatto noi cristiani su
quella metamorfosi Paterna che il Padre ha tracciato nel
nostro secolo XX°. Ha disposto una metamorfosi con
un ateismo materialista nazionalizzato e internazionalizzato:
la sua metamorfosi nel mondo comunista. Noi
Chiesa cristiana dovevamo dire il male del comunismo,
ma per paura l’abbiamo condannato a morte. Noi
abbiamo frenato la metamorfosi, e i martiri hanno sofferto
il doppio. Inganno madornale. Ora Satana lascia
l’est, perché è ad ovest.

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