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I nemici sono suoi: li fa su per sé e per noi. Odio Paterno
ecclesialmente agentato. Il nemico lo fa su Lui. Sono suoi
i nemici. Li fa su prima per sé, e poi per noi.
Sono nella sua volontà. Li vuole il Padre. Se accettiamo la
sua volontà, accettiamo pure i nemici che ci manda.

Una accurata analisi sulla identificazione dell’odio e sulla
sua gestione ci ha detto chi è la morte viva dell’odio e chi
la gestisce. Ora passiamo alla sintesi e quindi alla composizione
di una sicura dizione.
1) Poiché l’odio è la morte viva dello spirito di amore del
Padre, nella sua irradiazione creaturale, tutto l’odio è
solamente ed esclusivamente Paterno. Non c’è odio
Figliale. È il Padre che uccide il Figlio; mai il Figlio
uccide il Padre. Ne viene un’unica dizione: l’odio è
Paterno. Il Padre si irradia in ogni singola creatura non
lasciandola isolata, ma componendola in unità della
molteplicità. L’unione di una moltitudine è Chiesa.
L’odio Paterno risulta odio ecclesiato; odio che va in
circolazione in tutta la Chiesa Paterna.
2) La gestione dell’odio è personale dello Pneuma
Paterno, che fa unità indissolubile con il Padre: per
questo dobbiamo dire che è l’odio Paterno ecclesiato e
agentato: sia l’angelico, che l’umano.
L’Agente lo gestisce non indipendentemente dalla creatura,
ma col personale concorso della creatura cui si è dato da vivere,
prima automatico e poi coscienziale. Componendo il tutto
ora prendiamo a parlare di: odio Paterno ecclesialmente
Agentato. Con questo odio ecco pronto il nemico in arrivo: i
nostri nemici. Il nemico chi lo fa su? Lo fa su l’amore Paterno
Agentato, che nella sua creatura subisce liberamente la morte
dell’amore. I nemici li fa su il Padre. I nemici sono suoi. Non
sono da Satana, perché, se il Padre non vuole, Satana non lo
può fare. Tutti i nemici li fa su solamente il Padre Agentato.
1) Il nemico prima lo fa su per sé. È il Padre che volutamente
subisce la morte dell’amore da colui che diventa suo
nemico. È il Padre che si lascia odiare dalla sua creatura,
per fare il piccolo e salvare morendo. Ama creando, e
salva morendo. Non c’è un nemico che il Padre non
voglia liberamente per sé. Non solo il nemico lo vuole
Lui, ma ne regola anche la sua grandezza, conducendolo
passo passo nella sua formazione e nella sua maturazione.
2) Volendolo per sé, lo vuole anche per noi. Non è un passaggio
forzato, ma del tutto naturale. Il Padre subisce
dalla sua creatura la morte dell’amore. Questa morte è
viva, capace dunque di fare azione di morte in più direzioni.
È naturale che l’azione di morte arrivi anche a
noi, dal momento che il Padre non è isolato nella sua
creatura, ma è ecclesiato, va dunque in circolazione.
Davanti al nemico in arrivo contro di noi, siamo in molti a sentirlo,
a fermarlo, a dirlo: ‘Se il Padre vuole, il suo nemico se lo
tenga Lui, e non lo mandi a me. Io proprio non so cosa farne,
non mi è affatto gradito, anzi, ho tutto l’occorrente per non
lasciarmi odiare. Che se proprio il Padre volesse mandarmelo,
mi domandi prima il mio consenso’. Sicuramente che non lo
avrebbe di nessuno. E poi, non è possibile: come potrebbe
domandare il consenso a un feto umano che la madre decide
di eliminare abortendo? E quella è un nemico fatale per un
essere umano concepito. I nemici sono suoi, e li gestisce personalmente
Lui. Il nemico è nella sua volontà. Tutti sono nella
sua volontà. Se accetto la sua volontà, accetto i nemici che mi
manda; se non accetto il nemico, respingo la sua volontà.

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