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La radiografia delle persone di Chiesa. La persona del
piacere del bene è un celatore del suo male. Una persona
associata, una persona con un suo potentato. Un campione
di menzogna. Il suo bene si assolutezza, si solidifica,
insolubile, inconvertibile. È la persona di Chiesa dalle
radici evangeliche.

Il bene che nasce per assoluzione dal rinnegarmi tutti i
piaceri della vita presente a sua volta viene battezzato dall’amore
per me, che ne fa una spremuta di piacere.
Lo stesso amore per me prende in mano la gestione del
bene successivo e lo conclude seguendo la regola del massimo
piacere.
Così il piacere del bene, sotto la regia dell’amore per me,
mi fa: generatore di bene appariscente, ostensore di bene
attraente, convogliatore di attenzione bene disponente,
aspiratore di credibilità aderente, appropriatore di bene
vagante, divoratore di gloria acclamante. Non mancano i
denti velenosi di quel bene infernalizzato: mi fa vendicatore
di bene repellente, fustigatore di male corrente, mattatore
di male aggrediente.
Il quadro è desolante, ma la scena non ha avuto ancora
tutta la sua presentazione.
1) Quel bene mi fa celatore accurato del mio male corrente.
Nessuno lo ha da vedere: che se qualche volta riesce
a fuoriuscire dalle maglie della mia vigilanza, allora ho
il coraggio di negarlo spudoratamente di fronte a chiunque.
A forza di nasconderlo e di negarlo io mi vado
convincendo che in me del male non ce n’è, e piano
piano sprofondo in una cecità che non ha più ritorni.
2) Il cristiano che percorre questa via fatale non lo troverete
mai solo. Lo cogliete sempre in compagnia di altri.
Tra questi cristiani vi è una confluenza naturale: si
piacciono e si sentono piacere nello stare e nel lavorare
insieme, perché puntano alla stessa gloria.
La confluenza porta all’unione; l’unione innesta il
fuoco della comunione; la comunione si formalizza in
associazione.
Le persone del piacere del bene le incontrate sicuramente
nelle associazioni religiose.
E siccome ogni associazione con sue finalità specifiche
ha le sue persone del piacere del bene, normalmente le
troverete in lotta fra di loro.
3) Così si deve parlare proprio di lotta associativa; ogni
lotta la si fa in vista di un potere, di un’affluenza sull’andamento
delle cose e nella direzione voluta. Così la
persona del piacere del bene si fa un’associata e una
persona di potere. Col potere in mano prendono il via
tutte le angherie, le sopraffazioni, le scorrerie, le prepotenze,
le ingiustizie.
4) Il piacere del bene fa della persona un campione di ipocrisia,
di impostura, di menzogna. L’ipocrisia di fondo
è data dal bene che dovrebbe andare a Dio, mentre
l’amore per me se ne fa appropriatore.
Al suo interno vi scorre la morte, mentre io lo faccio
passare come saturo di vita. Il male si fa sempre più
piccolo; quel che rimane lo nascondo, lo nego, e poi
non me lo vedo più.
5) Quel bene così conciato acquista piano piano delle qualità
che portano a maturazione un processo infernale
tanto subdolo quanto fatale. Quel bene si va assolutizzando:
è l’unico vero bene.
Si va solidificando con la persona che diventa. Si fa insolubile
dalla persona diventata. Si fa inconvertibile. I
pasciuti del bene egoisticizzato sono i figli prediletti di
Satana. Sono il suo inferno dorato: i figli del bene egoisticizzato.
Per questi figli dispongo di un nome proprio personale.
Li chiamo: persone di Chiesa grande, necessariamente
mescolati con i piccoli di Chiesa; ma quanto diversi
da loro! La necessità di questa mescolanza non mi
dispensa dal dire quanto male facciano le persone di
Chiesa agli incerti, ai dubbiosi, e a quelli che sono alla
ricerca di modelli validi. Il piacere del bene forma le feste
di una comunità, e le persone di Chiesa ne sono gli untori.
Questa lettura ci porta lontano nella storia. Queste persone
le incontrate nella storia evangelica: scribi, farisei,
sacerdoti: persone di Chiesa ebraica.
Persone ladre e assassine, che sono stati poi i mattatori del
Figlio. Persone di Chiesa inconvertibili.

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