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Con amore silenziatore il mio subisce l’azione di morte. Il
nemico può fare azione di morte per la morte viva dell’amore
Paterno, che in tutti tocca la piccolezza profondale,
e in taluni quella abissale. L’accolgo per soddisfare
Lui che vuol salvare chi odia e l’odiato. Il Figlio mi fa
dono della sua morte morta in pane e vino. Il Padre della
vita in vivente.

Il nemico bene lo accolgo quando sono pronto a lasciarmi
odiare. La prontezza la ottengo col silenzio: tace la mente,
tacciono le labbra; non penso contro, non ne parlo ad alcuno;
solo in alcuni casi parlo al nemico. Come si fa a tacere?
1) Devo disfare l’amore per me. L’amore per me; come
minimo, mi fa piacere parlare contro il nemico e agire.
Sono sovraccarico di amore difensivo, di amore
aggressivo; manco invece assolutamente di amore
silenziatore: quell’amore che consente al nemico di
espandere su di me la sua azione di morte. Questo
amore non me lo fornisce l’istinto, non me lo fornisce
la ragione, per quanto talora sembra che ne sia capace.
Il realtà la forza razionale me la passa unicamente
l’amore di odio.
a) Taccio per eliminare il pericolo di un nemico che
insiste nel suo odiare.
b) Taccio per fermarmi al primo male.
c) Taccio per isolare completamente il mio nemico.
d) Taccio per un sicuro interesse (Quel silenzio razionale
è un inganno).
2) Per tacere mi devo procurare assolutamente l’amore
divino silenziatore. Me lo reca unicamente lo Pneuma
che ne è l’Agente. Non gli è facile mandarmelo in
coscienza e quindi farmene convinto. Per condurmi la
sua azione mi passa conoscenze Pneumatiche tali che
mi dispongono all’accoglienza, al suo inserimento
nella mia coscienza, e quindi alla sua azione. Eccoci ai
perché Pneumatici. Perché devo accogliere con l’amore
silenziatore l’azione di morte dei miei nemici?
a) Il mio nemico fa azione di morte su di me. L’azione
di morte la si intende nel senso più ampio, e non
solamente come uccisione fisica. Per fare azione di
morte dispone di morte viva, di morte che non
muore. A tenerla viva c’è lo spirito divino Paterno.
Dispone della morte viva dell’amore del Padre. Il
Padre in ogni creatura liberamente accetta di subire
la morte perché è il piccolo eternale o tendenziale,
perché Lui ama il piccolare.
b) Poi raggiunge la piccolezza abissale quando viene
eternamente fissato nella morte dell’amore, come in
Satana la divorziata.
Prima percorre la piccolezza profondale. In ogni creatura
(nemico) la raggiunge. La piccolezza profondale è data da
tutta la morte dell’amore che scorre nella creatura nel
tempo presente.
1) Il Padre accetta di subire la morte dell’amore prima per
soddisfare la sua tendenzialità: fare sempre più il piccolo.
2) Morendo punta alla salvezza della creatura. Il Padre
crea amando, e salva morendo.
Questa azione Paterna noi non l’abbiamo mai intuita.
Se l’avessimo capita, non ci scaglieremmo contro il
tempo presente con tanta acredine e tanto furore. Il
Padre muore oggi come non mai; anche perché da noi
non è una morte di andata come in un popolo pagano e
non credente, ma una morte di ritorno: prima era contenta,
e ora si fa scatenata.
È tempo di passione, di passione Paterna quella che
stiamo vivendo.
3) Quando mi manda una persona contro, il Padre mi fa
dono (disgrazia) della sua morte in azione. Un dono
personale confezionato per me, fatto su misura mia,
proprio quello che è adatto a me e a me occorre.
Mi manda la sua morte. Come faccio a non accogliere un
dono così grande, un dono così prezioso, un dono così
commovente?
Come davanti al corpo dissanguato di Cristo, così lo dico
davanti al nemico: grazie del dono grande, prezioso, commovente:
il Padre mi fa giungere la morte sua dell’amore
in lettura viva: il mio nemico per salvare me. Salva la
creatura odiata.

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