110

La assoluzione mediante libera morte subita volge in trasformazione:
metamorfosi cristiana. Assoluzione e metamorfosi
sono inscindibili. Metamorfosi è risurrezione, è
Pasqua, è comunione di vita, è salvezza. La mia è di
necessità assoluta, le altre di voluttà. Fissazione delle
concorrenti alla mia metamorfosi: in persona, in azione,
in dinamica.

Il buon tacere davanti all’odio del mio nemico, me lo fornisce
l’amore divino: l’unico che faccia da silenziatore,
che prepara la via al suo ingresso nei miei fratelli, con
sicure e valide ragioni Pneumatiche.
a) Esigenza di piccolezza Paterna (non la posso mortificare):
subire la morte dell’amore dalla sua creatura.
b) Morendo punta alla salvezza di colui che odia (non
lo posso condannare).
c) Morendo punta ancor di più alla salvezza di colui
che si lascia odiare. Dunque alla mia salvezza.
Mi salva dalla morte dell’amore che scorre nel mio peccare
e si è stabilita nel mio peccato. Il peccato è la morte
viva dello spirito di amore del Padre. La fa essere viva lo
spirito di amore Paterno. La si elimina per scioglimento o
assoluzione. Nessuno me la scioglie dall’esterno; solamente
io la sciolgo dall’interno. L’unico mezzo a mia
disposizione è l’azione di morte fisica e morale che mi
viene dal nemico. Subendola con devoto silenzioso amore
io mi assolvo dalla morte viva dell’amore. Eliminata la
morte che cosa rimane? Rimarrebbe un vuoto razionale e
Pneumatico: tolta la morte rimarrebbe questo: vita dell’amore
del Padre. Rimane neutro? Né morte né vita? Non
ci può stare un simile vuoto, e non ci sta perché con quella
assoluzione avviene qualcosa di meraviglioso. Eccolo:
subendo liberamente la morte fisica e morale dal mio
nemico, sciolgo la morte Pneumatica. Sciogliendola, la
trasformo in vita Pneumatica. Con la morte dell’umano
(fisico-morale) sciolgo la morte del divino, trasformandola
in vita del divino. Ci si presenta in tutta la sua grandezza,
la sua potenza e magnificenza la metamorfosi del cristiano.
Assoluzione e metamorfosi sono inscindibili. La
assoluzione è sempre metamorfosale.
1) La metamorfosi è resurrezione della vita dell’amore (da
cui dipende la fisica). Amandomi e odiando è la morte
dell’amore. Lasciandomi odiare dal nemico è scioglimento
di morte, è trasformazione in vita, è dunque
meravigliosa risurrezione dell’amore Paterno.
2) La metamorfosi è la vera pasqua umana. La Pasqua del
cristiano non è confessione e comunione. Caso mai, confessione
e comunione sono un avviamento alla Pasqua,
che si consegue unicamente lasciandoci odiare dal nemico.
E questa, di Pasqua, non ci piace certo, al momento.
3) La metamorfosi è comunione di vita tra creatura e Padre.
4) La metamorfosi è la mia salvezza. La mia metamorfosi
(di libera necessità) è di assoluta necessità.
Per me va in formazione automatica una comunione di
morte eterna: quella dell’amore: quell’inferno cui non si
va; ma si va componendo nel corso della vita presente. È
questa una delle sostanziali differenze tra la mia metamorfosi
e quella di ogni altra cosa creata. La mia è di necessità;
le altre sono naturali: di voluttà e di piacere. Piace al
baco da seta andare al bozzolo, chiudersi nella prigione
del bozzolo, condannarsi a morte lenta e progressiva, per
trasformarsi in farfalla. Piace al grano di frumento sotterra
avviarsi alla sua morte lenta e progressiva, per trasformarsi
in stelo verdeggiante capace di una consolante moltiplicazione.
Metamorfosi di voluttà. La mia sola è di
necessità, e questo me la rende più premente e pressante.
A questo punto possiamo fissare le concorrenti alla mia
metamorfosi:
1) Espressa in persone: uno che odia, io che mi lascio odiare.
2) Espressa in azione: azione di morte fisica e morale,
accettazione devota, amorosa, silenziosa.
3) Espressa in dinamica: la morte fisica e morale subita
con devoto silenzioso amore, mi scioglie la morte dell’amore,
me la trasforma in vita.
È questa la mia dinamica vera: è questa la mia devozione.

Nessun commento:

Posta un commento