105

Al nemico in arrivo la mia accoglienza: in silenzio mentale.
Tre modalità di accoglienza: silenzio, amore, devozione.
Le ho dal Padre. L’amore di odio mi fa sempre armato.
Mi disarmo solo con il silenzio mentale. Me lo comanda
il Figlio con la molla dell’interesse: non giudicate. Ma
dal Padre ho la forza. Il suo silenzio alimenta il mio. Non
riesco ad andare contro la sua morte.

L’odio è morte viva dell’amore Paterno. Con quell’odio il
Padre fa su i nemici. Li fa su morendo, li fa su per sé, li fa
su anche per me. Sono tutti suoi. Sono tutti nella sua
volontà. Se accolgo questa, non posso rifiutare quelli.
Accogliere un nemico dalla volontà Paterna noi lo sentiamo
un’assurdità. Per scioglierla, lo Pneuma ci ha passato
alcune conoscenze:
1) L’umanità intera il Padre l’ha voluta nemica sua.
2) Li ha in mano solamente Lui.
3) La mia è una infinitesima parte della sua.
Se qualcosa ci scioglie della nostra assurdità, io poi devo
fornire l’occorrente per dare al nemico la mia accoglienza,
in modo che abbia a bene funzionare nella mia vita. Del
nemico in partenza abbiamo ben visto la sua identificazione
e la sua gestione.
Del nemico in arrivo dobbiamo cogliere bene la sua funzione
e la sua destinazione. Il nemico in funzione.
Funziona bene solamente quando dispongo di queste tre
cose congiunte: silenzio, amore, devozione. È fin troppo
chiara la sorgente da cui ho attinto queste tre modalità. Il
Padre accetta di subire la morte dell’amore: in silenzio,
con amore, per pura devozione al suo piccolo tendenziale.
Le ho dunque mutuate dal Padre.
La prima qualità: silenzio. Se accolgo armato l’accoglienza
è pessima, e non funziona il medico inviatomi. Mi devo
disarmare. Lo faccio liberamente. Allora sono pronto a
lasciarmi odiare. L’odio non conosce il silenzio.
Lasciarmi odiare. Lo posso fare solamente con il silenzio:
lasciarmi odiare in silenzio (mentale). È sicuramente la
dotazione più difficile.
L’amore di odio istintivo mi ha sempre scatenato il sentire
contro, l’agire contro, il ragionare contro. Soprattutto
mi mette in azione la mia razionalità pronta a misurare
esattamente il grado di odio impiegato dal nemico e a
radunare e raccogliere tutti i mezzi per difendermi e abbatterlo.
Azzeramento mentale.
Un lavorìo così vasto, così profondo, così prolungato e
instancabile da farmelo proseguire finanche contro la mia
volontà, che anela a un po’ di silenzio mentale.
La mia mente rimane così scavata dal lavorìo dell’odio,
che non riesce neppure a riposare nel riposo notturno. In
queste condizioni il silenzio mentale o interiore risulta
un’impresa veramente difficile, al punto da rasentare l’impossibilità.
Sicuramente il silenzio mentale non è conseguibile
con le sole mie forze. Il vulcano mentale che il
nemico mi fa scoppiare non è assolutamente contenibile.
Mi devo aggrappare con ogni mia forza alla forza Paterna.
Il suo silenzio nell’atto di subire la morte dell’amore può
comporre anche il mio occorrente per una azione di morte
di grado infinitesimale più piccola della sua. Devo assimilare
il contenuto della Parola Figliale: non giudicate, non
condannate, non criticate, non mormorate, non disprezzate,
non colpite mentalmente il vostro nemico. Terribile
quel suicidio mentale che devo darmi con un silenzio
completo e totale. Il mio pensare contro opera morte dell’amore
triplicata: condanno a morte la morte dell’amore
del mio nemico, in più condanno a morte il mio amore
Paterno. Divino silenzio.

Nessun commento:

Posta un commento