Conclusione

L’essere in cammino, carissimi, sta dando i primi sofferti
ma validissimi frutti: piano piano, ma profonda profonda,
ecco la nuova mentalità farsi vita, penetrare, fino a
trapassare ogni realtà interna e esterna di questa ‘città
dorata’ che siamo noi: ciascuno e tutti.
La nuova visione si propaga e si irradia, rafforzando e
radicando la gioia.
E anche il soffrire, ora illuminato e illuminante, riceve
sempre più il suo valore, quello mai prima d’ora riconosciuto,
perché velato.
La rivelazione dell’oro fino, prezioso e autentico, non
incontra più falsità; e gli inganni precedenti, a ritroso,
cadono uno ad uno, per lasciare aperto il nuovo panorama
che ci appare davanti agli occhi: i nostri stessi occhi, che
specchiandosi nell’infinito, sentono e gustano, sperimentano,
sebbene soltanto in briciole, gli antipasti del vero
Paradiso: dell’Eldorado che si va rivelando, per il prossimo
futuro, ma che già possiamo vivere in pienezza, anche
qui e ora, e pur nella fatica, per quello che ci è dato di
avere in dono, prezioso e brillante, piccolo ma crescente,
misterioso ma appetitoso, personale e unificante, incarnante
la morte e la vita della nostra fede.
 


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